Premesso che non ne sapevo nulla!
Ma che bello!
Lo scrivevo in questo precedente post: mi sembrava un’idea bellissima quella di costruire alcuni progetti a distanza di tempo, ripescandoli nella memoria e ripresentandoli nella loro attualità..
Ebbene lo hanno fatto! Guarda caso a New York, guarda caso il progetto di un grande maestro come Louis Kahn per il memoriale di Franklin D. Roosevelt nell’area della punta della Roosevelt Island, nell’East River tra Manahattan e il Queens.
Commissionato a Kahn nel 1972, è uno degli ultimi suoi lavori prima della morte (1974), ecco un suo disegno:
Progetto portato avanti dopo la morte di Kahn dallo studio Mitchell | Giurgola Architects, che rispettarono le intenzioni del maestro, l’istituto Franklin and Eleanor Roosevelt si impegnò a collezionare fondi e a preservare il progetto nella sua idea iniziale finché, non senza litigi e problemi e dopo l’impegno anche della scuola di arte e architettura Cooper Union nel riportare attenzione al caso, il memoriale ha inaugurato il 24 Ottobre del 2012.
I had this thought that a memorial should be a room and a garden. That’s all I had. Why did I want a room and a garden? I just chose it to be the point of departure. The garden is somehow a personal nature, a personal kind of control of nature. And the room was the beginning of architecture. I had this sense, you see, and the room wasn’t just architecture, but was an extension of self.
(Louis Kahn al Pratt Institue nel 1973)
Ovviamente questo è un bell’esempio di memoria storica e attenzione di alcune istituzioni nei confronti di un progetto di un architetto patrimonio dell’architettura. Ma quello che mi intriga è che in realtà è interessante anche come strategia progettuale, come riflessione dei progettisti stessi sulla non sempre valida necessità di ripensare da capo un progetto (davanti allo sconfinato oceano di progetti realizzati e non di cui disponiamo).